Spazio didattico per la formazione professionale: come cambia?

Oggi la formazione professionale è attraversata da un cambiamento totale dei modelli pedagogici: a fare da protagonista è lo spazio didattico, visto non più come un ambiente passivo di nozioni ma come un luogo in divenire, dinamico e progettuale.

Uno spazio didattico destinato, in sostanza, all’imparare facendo e all‘esercitazione laboratoriale, proiettato verso la formazione professionale del futuro, in cui il discente è al centro di un’esperienza pedagogica immersiva, coinvolto in scenari pratici e multimediali.

Per scuole, università ed enti di formazione, Mekhan mette a disposizione laboratori fondati proprio su questo modello, personalizzati dai nostri ingegneri.

Ne parleremo meglio nell’ultimo paragrafo. Nel frattempo, cerchiamo di scoprire come si è arrivati a disegnare questo nuovo spazio didattico ;).

Spazio didattico per la formazione professionale del futuro: una direzione tracciata dal governo

Non è un caso che il PNRR dedichi un’ampia fetta di finanziamenti al rinnovamento delle aule scolastiche, rendendole più adatte alle esigenze formative di oggi.

Lo scopo è creare uno spazio didattico sempre più all’avanguardia, rivolto alla formazione professionale del futuro.

Grande importanza, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, è assegnata proprio agli ITS Academy.

Il rinnovamento mira a soluzioni spaziali ridisegnate in una prospettiva meno teorica e più laboratoriale.

Un modello di formazione pratica che vorrebbe coinvolgere tutto il percorso che va dalla formazione scolastica e arriva alle università, passando per gli enti di formazione professionale.

Non solo la pandemia: i nuovi impulsi al cambiamento dello spazio didattico e della
formazione professionale

Ma certo non finisce qui.

Anche la società post-covid si presenta come molto complessa e segnata da sconvolgimenti sociali e tecnologici, molti dei quali portano con sé la necessità di modelli pedagogici nuovi e spazi didattici inediti, ma anche nuove consapevolezze sociali e culturali. 

Aspetti importanti per la crescita economica del nostro Paese.

  • L’avvento delle AI pone interrogativi su ciò che saranno gli scenari lavorativi del futuro, richiedendo figure non soltanto formate dal punto di vista tecnico, ma anche educate verso una gestione etica di questi strumenti.
  • L’emergenza climatica è un altro neo da cui deriva il ricorso a nuove tecnologie e figure specializzate in attività di efficientamento energetico.
  • Conflitti e scenari di guerra fanno emergere nuovi pericoli sia in termini di cybersecurity -pensiamo
    al collettivo Killnet- che di accessibilità alle risorse tecnologiche -il progetto Starlink di Elon Musk.

Spazio didattico innovativo: formazione professionale in un’epoca di transizione

In un momento storico di transizione come questo, si reagisce con modelli educativi pratici, immediati, tesi a rendere quanto più precisa l’esperienza del discente con le nuove tecnologie.

L’uso della LIM, del registro elettronico e dei tablet in alcuni licei è stato la prima immissione – sebbene piuttosto timida- di nuove tecnologie.

Adesso la questione è completamente diversa: nuovi scenari spaziali e geometrici vengono installati per assecondare un tipo di formazione più pratica e laboratoriale.

Non si tratta più di strumenti per intrattenere e rendere una lezione più piacevole da seguire, ma di veri strumenti pedagogici, che vorrebbero dar vita a modelli di formazione inediti, rivolti già a un’ottica pratica di formazione  professionale.

Oggigiorno, lo spazio didattico è adattato alle esigenze di una formazione professionale sempre più all'avanguardia, incentrata sulla didattica laboratoriale. Nella foto, un'aula multimediale in cui vengono impartite lezioni con nuovi strumenti tecnologici.

Spazio didattico per la formazione professionale: le soluzioni adottate

Vi sono elementi che, grosso modo, definiscono uno spazio didattico innovativo.

In generale, possiamo dire che l’impostazione classica di lezione frontale -con lo studente che segue l’insegnante, dispensatore passivo di nozioni- viene riformulata in favore del ricorso a open space:

  • spazi fluidi, leggeri e senza pareti che assecondino l’utilizzo di strumenti multimediali; impiego di strumentazioni laboratoriali;
  • l’aula è vissuta come uno spazio interattivo: lo studente è al centro dell’esperienza didattica, ed è, in parte, protagonista e parte attiva;
  • la lezione punta a essere immersiva, proprio grazie alla creazione di scenari ibridi e multimediali, con connessioni a biblioteche virtuali e scenari generati con dispositivi di realtà aumentata.

La realtà aumentata

Ed è proprio quest’ultimo punto a scatenare una vera e propria rivoluzione nei modelli pedagogici.

Studiare geografia visitando la proiezione multimediale di alcune città, o la storia assistendo direttamente alla battaglia di Azio, può essere un’esperienza affascinante. Tanti i casi -anche recenti- di studenti che hanno discusso la loro tesi in uno scenario di realtà aumentata.

Questi nuovi strumenti da una parte spaventano, dall’altra sembrano incoraggiare una certa educazione nel loro utilizzo.

Tool AI come chat GPT, lungi dal rendere allo studente le cose più facili, potrebbero invece essere utili come strumenti editoriali e progettuali.

La scaletta di un progetto o i punti più salienti di un elaborato. Quasi come consultare una bibliografia per farsi un’idea su un progetto di tesi, solo che è più veloce ;).

Il cuore dello spazio didattico del futuro: la didattica laboratoriale per la formazione professionale

Un’esperienza scolastica così impostata, inutile dirlo, mira a creare le basi per una formazione professionale impeccabile.

I settori professionali del futuro, sul quale si stanno elaborando nuovi percorsi formativi, fondati sulla didattica laboratoriale sono

  • efficientamento energetico;
  • energie rinnovabili;
  • robotica;
  • nanotecnologie;
  • gestione edifici;
  • AI;
  • meccatronica;
  • microcomputer;
  • tecnologia automotive.

In questi campi, la formazione professionale più efficace è quella che dà la possibilità di esercitarsi su impianti realizzati su misura, con un basso voltaggio, comprendendone così il funzionamento.

Lo spazio didattico è sempre più modellato rispetto alle esigenze di una formazione professionale immersiva, che si avvale di strumenti pratici e laboratoriali. Nella foto, due mani, una robotica una biologica, sulla tastiera di un pc.

Gli strumenti laboratoriali Mekhan

Mekhan è nel settore da oltre 10 anni, e fonda la sua idea di formazione professionale sull’imparare facendo e sulla componente laboratoriale.

Gli strumenti forniti hanno il marchio Lucas Nulle e offrono un’esperienza pratica e immersiva sul funzionamento di impianti tecnologici complessi, e materie STEM necessarie per la formazione professionale del futuro.

Con interfacce agili e dinamiche, le piattaforme Elotrain e Unitrain della Lucas Nulle consentono di unire la pratica alla teoria con alcune integrazioni hardware.

Vi è, è inoltre, la possibilità, per scuole e università, di creare ambienti didattici customizzati, laboratori preparati dal nostro team di ingegneri.

Contattaci per maggiori informazioni.