Formazione professionale in materie stem: la didattica laboratoriale

Ormai, i laureati in materie stem figurano fra i profili più ricercati nelle aziende.

La domanda è talmente alta da sfiorare la percentuale del 49% fra le imprese del nostro Paese.

Una richiesta così elevata di tali figure, a fronte di un’offerta tanto bassa di laureati stem, ha origine da un gap molto forte fra formazione professionale ed esigenze del mercato.

Divario che proviene, molto spesso, da una serie di stereotipi di genere e pregiudizi molto diffusi circa le difficoltà nel seguire questi percorsi.

Ma come fare a garantire una formazione eccellente?

Sicuramente, la didattica laboratoriale offre un valido aiuto nella formazione professionale in materie stem.

Quella di Mekahn opera con gli strumenti offerti dalla Lucas Nulle, ed è a disposizione di scuole, università ed enti di formazione.

Formazione professionale in materie stem: perché interessano tanto?

Una buona formazione professionale in materie stem rappresenta, di questi tempi, una necessità imprescindibile.

In un mondo sempre più digitalizzato e aperto alle nuove tecnologie, una conoscenza approfondita delle materie stem permette di cavalcare in modo spigliato le innovazioni e di comprenderne i cambiamenti.

I laureati in materie stem sono, di fatto, i promotori della trasformazione digitale.

Figure che detengono quel set di conoscenze che è la principale forza motrice dell’evoluzione del mercato del lavoro e della nascita delle professioni del futuro.

La loro formazione permette di padroneggiare abilmente persino l’ingresso delle nuove AI.

Non a caso, oggigiorno, lo studio delle materie stem è al centro del dibattito pubblico: non solo negli ambienti aziendali, ma anche in quelli accademici e istituzionali.

Persino tutti i progetti relativi allo spazio didattico e agli ambienti scolastici, previsti nel PNRR, si basano su un modello di formazione in ottica STEM.

Cosa sono le materie stem?

A cosa ci riferiamo quando parliamo di materie stem?

Al livello popolare, si tratta di un acronimo comprendente un set di materie tecnico-scientifiche: tutte con grandi garanzie da un punto di vista occupazionale.

In parte, è effettivamente così.

L’acronimo conta, nello specifico, quattro discipline: Science, Technology, Engineering e Mathematics.

In italiano: scienza, tecnologie, ingegneria e matematica.

Fu impiegato per la prima volta nel 2001, in senso fortemente negativo, negli Stati Uniti.

Voleva indicare quelle materie in cui gli studenti registravano maggiori carenze.

Ci accorgeremo, tuttavia, che l’acronimo STEM non si riduce alla semplice preparazione in queste
materie, ma rappresenta un nuovo modo di intendere la formazione didattica e professionale.

Formazione professionale in materie stem: il modello di conoscenza di cui abbiamo bisogno adesso!

Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, non sono semplicemente materie in cui formarsi, ma
discipline che sottintendono un approccio del tutto nuovo alla formazione.

Una concezione tecnica e pragmatica che incoraggia lo sviluppo di un approccio analitico: orientato al problem solving e alla ricerca di soluzioni basate sul metodo scientifico.

In effetti, le materie indicate dall’acronimo sono quelle scienze dette “esatte” e “naturali”, che non hanno natura speculativa: caratterizzate da un approccio logico, teso alla verifica concreta di fatti e fonti.

Potremmo dire che la formazione stem sottintenda un nuovo modo di approcciarsi alla realtà professionale: un atteggiamento proattivo, orientato alla ricerca di soluzioni.

Un modo di agire curioso, desideroso di cavalcare l’innovazione e di comprendere la tecnologia contemporanea.

Una forma mentis che serve alle aziende del futuro.

Materie stem? Quali sono? Le ramificazioni e sottocategorie

Capiamo come l’acronimo includa tutta una serie di materie minori, racchiuse in queste quattro
macroaree.

L’approccio da esso derivante va a invadere un po’ ogni settore professionale: persino quelli di tradizione fortemente umanistica.

Oltre al settore della chimica, della biologia, dell’ingegneria e della statistica, il Miur include nella categoria stem anche i metodi della ricerca sociale, della diagnostica e conservazione dei beni culturali.

Per farvi capire come la sigla stem vada a indicare molto più un approccio culturale che non una semplice branca di discipline in cui formarsi, vi basterà vedere come da questo acronimo ne siano stati coniati altri:

  • Steam: la lettera A sta per Arts, e qui l’approccio scientifico viene applicato al mondo delle arti, con varie tecniche per sviluppare il pensiero creativo.
  • Stream: in questo caso, il metodo stem viene applicato in modo naturale alla realtà scientifica delle nuove tecnologie. R sta per “robotics”.

Una buona formazione professionale in materie  stem assicura certamente un ingresso molto facile nel mondo del lavoro, cavalcando tutte le le nuove professioni digitali. Nella foto, un ragazzo studia materie scientifiche, formandosi per mezzo di un modello molecolare.

Formazione professionale in materie stem: modello di pensiero aziendale

Oltre alla tecnica, dunque, quello che è veramente importante nella formazione professionale stem è la maturazione di un pensiero analitico; lo sviluppo di soft skills quali la capacità di lavorare in team, la creatività, la resilienza e il problem solving.

Requisiti molto importanti nel mondo aziendale contemporaneo.

Proprio per questo, gli ambienti didattici stanno subendo un processo di trasformazione, teso all’educazione verso principi stem.

Si consiglia di stimolare tale metodo di pensiero anche nei bambini, proponendo giochi che sviluppino un pensiero logico e analitico sin dall’infanzia.

Materie stem: i settori professionali a cui si rivolgono

I settori professionali su cui la formazione stem si riverbera sono molteplici.

Fra questi, indichiamo:

  • settore energetico;
  • automovive;
  • nanotecnologie;
  • servizi finanziari;
  • sicurezza informatica.

Formazione in materie stem: la situazione in Italia

I numeri circa i laureati stem nel nostro Paese non sono affatto incoraggianti.

In Italia sono soltanto il 24.5%: assai al di sotto della media europea.

Lo scenario si fa ancora più desolante quando si considerano i laureati donne: soltanto il 40% di chi ha conseguito il titolo lo è, contro il 59% di sesso maschile.

I motivi di questo divario sono da ricercare nei vari stereotipi di genere, che vedono le donne come più adatte a ruoli pedagogici, legati al ramo umanistico, e gli uomini come personalità più analitiche.

Tuttavia, non mancano i classici pregiudizi legati alle difficoltà di questi percorsi, che prevedono poca teoria e molta pratica.

Ma un insegnamento basato sulla pratica, oltre che promettente da un punto di vista occupazionale, si rivela molto divertente come esperienza pedagogica.

Formazione professionale in materie stem: il supporto di Mekahn

Proprio sull’idea di una formazione basata sull’esperienza si basa il modello Mekhan

Grazie alla strumentazione offerta dalla Lucas Nulle, Mekhan offre spazi laboratoriali personalizzati per varie materie stem.

Corsi incentrati sulle nanotecnologie, l’ingegneria elettrica, la gestione delle energie rinnovabili e i microcomputer.

Riproduzioni di impianti che permettono agli studenti di lavorare con strumentazioni a basso voltaggio, facilitando la pratica e lo studio approfondito di tutti i meccanismi di funzionamento.

Nuove tecnologie e professioni da cavalcare con le materie stem

Inoltre, strumenti laboratoriali come Unitrain e Elotrain della Lucas Nulle danno l’opportunità, attraverso sofisticate apparecchiature hardware, di integrare laboratori in miniatura ai numerosi corsi da seguire.

Tecnologie innovative e smart invadono ormai ogni settore, persino quello della sicurezza nelle abitazioni e del controllo delle macchine, con sistemi all’avanguardia dai meccanismi sofisticati.

Inoltre, l’evoluzione delle tecnologie -in particolare l’introduzione delle AI– determina l’affacciarsi di nuove figure professionali, da cavalcare proprio grazie a una formazione professionale in materie stem.

Secondo i dati di Almalaurea, circa il 90% dei laureati in materie STEM trova un’occupazione nel giro di cinque anni dal conseguimento del titolo.

Motivo in più per cui studenti ed enti di formazione dovrebbero investire in questo percorso servendosi di strumenti laboratoriali all’avanguardia.

Didattica Mekhan

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